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Dalena Francesco

Benvenuto Francesco.
Grazie, grazie a voi e buonasera a tutti.

Chi è Francesco?
Francesco è un ragazzo che ha cercato di realizzare sempre qualcosa, però da piccolo non sapeva in che cosa finchè ha incontrato l’arte.

Che studi hai fatto?
Perito elettrotecnico con alti e bassi, più bassi che alti, ma mi sono diplomato. Poi ho fatto tutti altri tipi di esperienze.

Qual è stato il tuo primo lavoro?
Il mio primo lavoro è stato il barista nel bar del campeggio quando ero in vacanza. Poi con un amico ho iniziato a comprare maglie, abbigliamento. Andavamo allo spaccio aziendale. Compravamo e rivendevamo. Successivamente mi sono trasferito a Casoria dove mi proposero di lavorare in polistirolo, iniziai con gadget, nomi, scritte per le vetrine, scritte saldi, qualche scenografia, poi iniziammo a crescere con l’allestimento di vetrine fino ad introdurre la prima stampa digitale. Mi fu proposta una macchina per il taglio del polistirolo e l’acquistai insieme ad un’altra persona ed iniziammo questo lavoro col taglio del polistirolo con i nostri clienti.

Com’era ritrovarsi da dipendente a imprenditore?
Sei sulle montagne russe, sei sempre lì che cerchi di accontentare il cliente al massimo possibile, sei lì a quadrare i conti, le strategie, cerchi cosa va, cosa richiede il mercato, per questo poi iniziamo a introdurre le prime stampe digitali con piccole macchine all’epoca A3, quindi voglio dire neanche molto grandi, però riuscivamo a soddisfare i clienti. Poi siamo passati ai primi pannelli in forex.

Dalla lavorazione del polistirolo ti sei spostato su quale settore?
Siamo passati dalla scenografia e gadgetistica con il polistirolo alla stampa pubblicitaria. Nel frattempo mi sposto a Torre Annunziata, dove capiamo che il mondo del plexiglass non era molto diffuso. Il plexiglass è un materiale plastico colorato che con alcune finiture permette di far passare la luce ed è molto usato nell’insegnistica. Ancora una volta il mercato ci manda degli stimoli e capiamo che questi materiali possono essere usati anche nel Wedding e nelle cerimonie in generale.

Quanto è importante un’insegna, una tabella all’ingresso di un’attività commerciale o professionale?
Le prime insegne erano semplicemente dei cassonetti luminosi poi col tempo si è iniziato a capire che l’immagine è importante. Soprattutto è fondamentale catturare l’attenzione dell’utente e quindi si è iniziato a dare più importanza a tutta la facciata esterna dell’attività.

C’è quindi uno studio cromatico rispetto ai colori, al logo, alla struttura, alla sagomatura?
Certo che c’è uno studio, tutto parte dall’attività del cliente.
La cosa importante da dire al cliente è che, anche se è una piccola attività ora, può diventare grande successivamente. Partire già col piede giusto permette di farsi riconoscere meglio di fronte alla concorrenza. Già dal logo noi consigliamo di fare un prodotto che può essere utilizzato in qualsiasi ambito, che sia il marketing, oggi col digitale, ma soprattutto quello tradizionale, che può essere un biglietto da visita, un volantino, una targa o l’abbigliamento da lavoro.

Quanti colori consigli ai tuoi clienti?

Massimo due. Non più di due, perché poi iniziamo ad andare in difficoltà nel ricordare il colore e ricordare il logo e se c’è una confusione di associazione nella nostra mente, il logo non è efficace. L’attenzione dell’utente medio diminuisce sempre di più, oggi un utente medio ha 7/8 secondi di attenzione per cui tu lo devi catturare all’istante. Quindi può essere un gioco di luce per l’insegna o se parliamo del logo deve essere proprio quanto più semplice possibile, non possiamo avere troppe distrazioni quindi minimale, piccole caratteristiche, non troppi dettagli e uno o due colori.

Oggi si parla molto di videotabella.
Con il Leadwall abbiamo fatto progressi incredibili. Il Leadwall oggi ti permette di avere un’attività sempre nuova, di cambiare insegna al momento, cioè magari farla stagionale, farla in base alle offerte.

Il settore wedding cosa rappresenta per te?
Il settore wedding è un po’ un sogno, nel senso che tu fai sognare le persone, quel giorno è un giorno unico, non è ripetibile, qualsiasi sia la festa, perché oggi si inizia dal baby shower fino al matrimonio quindi al venticinquesimo e cinquantesimo anniversario. Quindi nell’arco di una vita di un cliente noi possiamo avere quanti più momenti possibili da condividere.

Quanti figli hai Francesco?
Ho tre figli. Vorrei come qualsiasi genitore la felicità per ogni figlio, che possano realizzare i propri sogni.

Cosa ti dà motivazione la mattina?

La famiglia per me è il carburante che al mattino mi dà la sveglia per poter affrontare tutte le difficoltà. Senza di loro niente ha senso per me.

Cosa vuoi fare da grande?
I sogni sono tanti, sono nel cassetto, ogni mattina li vedi, li immagini, perché poi sai, con l’immaginazione fai tante cose. Cerchiamo anche di poterli rendere un giorno concreti. Perché poi tutto nasce da un sogno, qualsiasi cosa. Noi siamo nati come azienda proprio da un sogno, che era quello di allestire col polistirolo, di creare gadget col polistirolo, cioè dare una mano alle attività locali, a rendere queste vetrine un poco più visibili.

Tu ti occupi non solo di polistirolo, ma anche di insegne luminose, fai i veri e propri allestimenti in plex, stampi direttamente sul materiale di qualsiasi forgia fino a diventare leader nel settore. Di cosa ti occupi e cosa produci?
Noi aggrediamo due settori. Uno è la comunicazione offline, quindi quella classica, le insegne, il volantino, il biglietto da visita, quindi tutto quello che riguarda il materiale fisico pubblicitario. L’altro è il settore degli eventi, dove siamo più che supporto all’utente finale, siamo di supporto agli event planner, tutte quelle persone che hanno queste caratteristiche creative, che hanno bisogno di aziende come le nostre, che gli producono il materiale per l’evento. Anche gi Architetti si miscelano con quella che è la nostra comunicazione perché molte volte loro sono focalizzati sugli interni delle attività e tralasciano l’esterno e lì con il nostro confrontarsi cerchiamo di trovare delle soluzioni di impatto che possono attirare l’attenzione del cliente delle varie attività.

Quali sono le tendenze per caratterizzare l’esterno delle attività commerciali?
Attirare l’attenzione tramite la luce, i Ledwall sicuramente faranno il loro corso, però secondo me la luce proiettata avrà il suo impatto per attrarre l’utente.

Come mai il nome Officina Creativa?
Una sera eravamo nel capannone e mi guardavo intorno, stavamo realizzando delle scenografie, da un lato c’era del legno e del ferro, dall’altro lato c’era questa scenografia finita, quindi da un lato vedevo l’officina e da un lato vedevo la creatività. Da lì decisi che ci saremmo chiamati Officina Creativa.

Francesco ti ringrazio per la chiacchierata.
Grazie a te.

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