Qual è la storia di Nacar Delì?
Comincia nel 1983 quando mio padre apre la sua attività denominata “L’orso bianco” che nasce come gelateria e si evolve in pochissimi anni anche in pasticceria. Col cambio generazionale arriviamo io e mia sorella Rebecca che abbiamo deciso di stravolgere anche il nome. Una scelta rischiosa che abbiamo ritenuto necessaria per far capire la nuova impronta e far capire che c’erano in campo nuove leve.
Da bambina cosa volevi fare?
Quel che sognano quasi tutte le bambine: fare la dottoressa. Alla fine però sono diventata dottoressa in alimenti perché sono Tecnologa Alimentare.
Hai scelto questo lavoro o il lavoro ha scelto te?
Ho scelto questo lavoro perché da piccola mi è stata tramandata inconsciamente questa passione infatti non ricordo quando ho imparato a fare i gelati, quando ho imparato a distinguere fra sfogliatella riccia e frolla, quando ho imparato a impacchettare i dolci, fondamentalmente è come se questo lavoro fosse me parte di me. Ho scelto questo lavoro perché è me, ci sono cresciuta e ho deciso di seguire quello che mi diceva il cuore, ovviamente arricchito con gli studi.
Hai avuto un modello a cui ti sei ispirata?
Non ho un modello a cui mi rifaccio, sicuramente guardo alle grandi famiglie italiane Imprenditoriali, a tutto quello che hanno dato al territorio italiano, Doria Melegatti Fabbri ecc. Mi ispiro un poco a loro.
Quanto è importante nel tuo lavoro aggiornarsi e viaggiare?
Aggiornarsi nel mio lavoro è indispensabile, le notizie e le ricette girano in pochissimi secondi sul web e viaggiare da la possibilità di provare nuovi sapori, capire in altre parti del mondo come sta evolvendo la pasticceria, il mondo dei servizi, della ristorazione, dell’horeca in generale. È importante per me viaggiare e aggiornarmi anche per capire dove posso arrivare e dove devo ancora spingermi.
Quali sono state le difficoltà più importanti che tu e la tua famiglia avete superato in questo business?
Sono state diverse, in generale posso dire che essere un’azienda che opera al sud già ci mette di fronte a tantissime difficoltà, come accedere ai servizi o al credito che è molto macchinoso e le aziende del Sud sono anche costantemente sottocapitalizzate. Ma la difficoltà più grande è stata quella affrontata nel Marzo 2020, quando, a solo un mese dall’apertura del nuovo punto vendita, siamo stati costretti a chiudere. La fase covid ci ha messo di fronte a tante difficoltà, prima fra tutte quella psicologica, ma posso dire che dopo averla superata non mi fa paura più niente.
Se dovessi raccontare l’anima della tua azienda cosa ci racconteresti?
L’anima dell’azienda è fondamentalmente fatta da questa eredità che mi è stata tramandata da mio nonno e poi da mio padre che si concretizza in amore per la pasticceria, per l’artigiano, per la manualità, per il sapere e la semplicità che l’artigiano trasmette a cui si fonde la nostra voglia di voler innovare e dare un prodotto sempre buono, di qualità e all’avanguardia che possa suscitare stupore e meraviglia nei nostri clienti.
Cosa consiglieresti ai giovani?
Di essere umili, caparbi, determinati e studiare studiare studiare. Di essere sognatori ed essere sempre se stessi.
Da grande cosa vuoi diventare?
Una persona che può essere ricordata semplicemente per la sua gentilezza, la sua bontà e per aver regalato a tutte le persone che entrano da Nacar Delì un momento di dolcezza, qualità e spensieratezza.
Davanti a uno specchio cosa ti diresti?
Mi direi che ho affrontato tanti ostacoli, che mi sono sempre messa alla prova uscendo dalla mia “comfort-zone”, cosa che consiglio a tutti per capire quanto si vale veramente. Quindi mi direi: Grazia ti sei impegnata, continua a fare e non ti fermare mai, sii sempre umile, disposta alla conoscenza, aperta agli altri e sii sempre una persona buona.
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Mammola Emanuele
Imprenditore settore Ristorazione e Catering
AD Villa Taurinus