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Verde Giuseppe

Da giovane cosa volevi diventare?

Quando ero giovane tutti i ragazzi si aspettavano che qualcuno gli trovasse un posto di lavoro e a me questa cosa non stava bene. Studiavo Scienze Biologiche quando ho conosciuto il mondo della pubblicità e mi ha appassionato, così ricominciando da zero ho deciso di intraprendere questa via. Ad un giovane suggerirei di rimboccarsi le maniche e capire che lavoro vuole fare e fare di tutto per poterlo fare.

In cosa hai trovato lo stimolo per lavorare nella pubblicità?

Mi fu fatta la proposta da un amico che era grafico pubblicitario ed era scontento dell’azienda in cui lavorava e voleva intraprendere un’esperienza in proprio. Lui si occupava di tutta la parte grafica ed io del rapporto con i clienti e con i fornitori e della della distribuzione. Dopo la separazione con il mio socio, poiché questo mondo mi piaceva ha cominciato a studiare da autodidatta come funzionava. E poiché mi affascinava la comunicazione e la grafica ho intrapreso questo lavoro da solo.

Quanto hai investito per iniziare la tua attività?

Non avevo un budget iniziale, poco alla volta ho costruito l’azienda come è adesso comprando un pezzo alla volta, reinvestendo quando possibile i guadagni.

Quante ora dedichi la tua attività?

Le ore sono tante. Quando intraprendi l’attività imprenditoriale devi capire che non puoi avere orari non c’è sabato e non c’è domenica. Se un cliente ha bisogno di un lavoro da portare a termine entro una specifica data bisogna farlo.

Quali sono le difficoltà che hai superato per poter essere oggi un imprenditore?

Le difficoltà sono tante: trovare i mezzi, trovare il capitale per pagare i fornitori, correre dietro ai clienti che ancora oggi tardano i pagamenti o addirittura non ti pagano, riuscire a trovare sul mercato sempre prezzi concorrenziali senza dover diminuire la qualità del prodotto. La cosa essenziale è avere un prodotto di qualità. Possiamo cercare di abbattere i costi ma mai a discapito della qualità.

Quanto è cambiato il lavoro negli anni?

Ho iniziato nel 2004 e da allora il campo della pubblicità è cambiato tantissimo, si è evoluto moltissimo. È necessario sempre cercare di stare dietro alle nuove tecnologie ad aggiornarsi: nuove forme di stampa, nuovi software e tutte le novità che escono di volta in volta.

Come è cambiata la richiesta dei clienti nei confronti della pubblicità?

Cerchiamo sempre di trovare un mezzo di comunicazione tale da far risparmiare soldi ed ottenere buoni risultati. Se oggi non c’è una buona comunicazione il budget che si stabilisce di spendere viene sprecato, per cui invito sempre a chiedere consigli ad esperti del settore che consiglino il cliente per ottenere i migliori risultati.

C’è un equilibrio tra pubblicità online e offline per il piccolo esercente?

Il piccolo esercente è portato a credere che fare la pubblicità online risolva il suo problema ma l’online ormai è un mercato saturo. Dieci anni fa poteva essere sufficiente spendere un minimo sui social per ottenere dei buoni risultati ma oggi, come dicevo, il mercato è saturo. Al piccolo esercente consiglio sempre una campagna pubblicitaria verso il vecchio stile con volantini o manifesti perché sono più diretti al pubblico della sua zona.

A chi vuole intraprendere la tua attività di comunicazione o di stampa quali consigli ti senti di dare?

La cosa essenziale è fare tanta esperienza. Prima di pensare di poter aprire la propria attività fare esperienza in tipografie, studi grafici, agenzie di comunicazione a seconda del settore che si sceglie. Solo quando ci si sente effettivamente pronti cominciare la propria attività senza necessariamente impegnare un proprio capitale ma magari utilizzando le opportunità fornite da prestiti a fondo perduto o dai fondi agevolati.

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