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Lucci Enrico

Enrico Lucci svolge un attività molto particolare, quale?

Sono un avvocato tributarista e mi occupo di consulenza fiscale e aziendale. Una figura altamente specializzata che segue le aziende ed i professionisti attraverso un’accurata consulenza fiscale, ma con particolare attenzione all’ambito tributario, difendendo in maniera accurata il contribuente dinanzi alle Corti di Giustizia Tributaria.

Che tipo di studi hai fatto?

Io rappresento la terza generazione di avvocati tributaristi; è stata una scelta guidata dalla esperienza della famiglia dove il tema tributario e fiscale era all’ordine del giorno. Ho frequentato giurisprudenza alla Federico II e successivamente un master in ambito economico al Suor Orsola Benincasa, oltre al costante aggiornamento.
Durante il percorso di studi che ti ha fatto diventare un professionista in ambito di materia tributaria ti sei anche appassionato di politica
Sì l’associazionismo e la politica attiva sono sempre stati un mio impegno e una mia passione. Sono stato eletto al Consiglio di Circoscrizione dell’Arenella, poi al Consiglio Comunale di Napoli, per cui sono stato il più giovane consigliere comunale e, all’opposizione, sono stato nominato Presidente della Commissione Trasparenza. Ho improntato la mia vita ad alternare il lavoro con la politica senza mai trascurare lo studio, perché tutto ciò che io facevo lo facevo consapevole della necessità di laurearmi in tempo. Infatti il consiglio che posso dare agli studenti universitari è che la priorità è la velocità, perché il voto di laurea verrà presto dimenticato ma si bada all’età, che è il requisito principale. Puoi esserti formato al migliore ateneo ma se esci a trent’anni dall’università molte porte ti si chiudono.

Non ci sono tanti avvocati con le tue specifiche competenze, per essere il migliore nel tuo campo che tipo di sacrifici hai fatto?

Il mio ambito è bellissimo ma è realmente di nicchia perché quando io sono uscito dall’università non ho iniziato come gli altri colleghi ad andare in tribunale a fare udienze, ma ho continuato a studiare tutto ciò che riguardava la partita doppia, la registrazione delle fatture e delle prime note. Sapevo che il mio studio era legato al raggiungimento di un obiettivo. Mi rendo conto che oggi non è facile per un avvocato mettersi a studiare economia con la consapevolezza che questo possa essere il suo futuro, è più facile sicuramente fare il civile. Il mio percorso è stato un lungo percorso di studi, si può dire che io la prima causa in Commissione Tributaria Provinciale l’ho fatta dopo cinque anni dalla laurea molto tardi rispetto agli altri. Se tu vuoi vivere esclusivamente di diritto tributario devi essere capace al pari di un commercialista di svolgere tutti gli adempimenti fiscali.

Se potessi parlare ad un Enrico giovane che cosa gli consiglieresti?

Io non ho rimpianti in nessuno degli ambiti della mia vita né lavorativa né privata. Ho sempre fatto quello che volevo fare, sempre con il rispetto degli altri che per me è fondamentale. Il valore principale che voglio trasmettere ai miei figli è quello di non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te. Se io oggi incontrassi un giovane Enrico Lucci gli farei un in bocca al lupo.

Cosa vorresti lasciare del tuo lavoro e della passione per il tuo lavoro ai tuoi figli?

Avendo quattro figli spero che almeno uno segua la tradizione di famiglia, purché ce l’abbia dentro, sia una sua passione. Ci tengo che i miei figli facciano cose che spero abbiano una concretezza; devono essere liberi di fare ciò che vogliono, di seguire le loro inclinazioni ma avendo una guida che li indirizzi verso un risultato che li appaghi.

Che consiglio daresti ai giovani che diventeranno startupper?

Prima di tutto crederci. Ho visto tante startup e le startup sono un campo molto complesso perché incidono in un ambito innovativo con un’idea innovativa, quindi il tasso di rischio è molto alto. Ritengo sia importante non farsi scoraggiare dalle difficoltà. Se l’idea è giusta, i risultati prima o poi si otterranno. Nella vita si può riuscire si può non riuscire, l’importante è non scomporsi e impegnarsi sempre al raggiungimento degli obiettivi.

Qual è invece il consiglio che daresti agli imprenditori?

Agli imprenditori dico che oggi non si può essere solo imprenditori. Bisogna farsi seguire e consigliare in aspetti fiscali, giuridici e contabili che sono fondamentali. Non è più il tempo che si ha l’idea e si fanno i soldi. Ci sono business che vanno seguiti e per cui vanno fatte tutte le valutazioni prudenziali. Nella nostra analisi aziendale ci preoccupiamo di consigliare l’imprenditore in modo che non rischi tutto il proprio patrimonio: il nostro studio offre una consulenza mirata a tutela del patrimonio dell’imprenditore.

In chiusura di questa nostra intervista ti chiedo un augurio per i giovani studenti

Io, ripeto spesso una frase in cui credo molto: ”E’ proprio la possibilità di realizzare un sogno che rende la vita interessante”. Suggerisco agli studenti di lavorare studiare ed avere obiettivi grandiosi e riempire la vita con l’inseguire ed il perseguire questi obiettivi. L vita è bella, va vissuta e goduta e bisogna darle importanza arricchendola e impegnandosi.

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