0

D’Ambrosio Aniello

Chi è Nello?

Una persona che viene da una famiglia molto umile dove eravamo 3 figli maschi con un padre operaio che lavorava in un’azienda chimica farmaceutica. Papà era un patentato ma non ha mai potuto comprare una macchina perché o manteneva noi figli all’università oppure comprava la macchina. Io e i miei fratelli e abbiamo completato quel che bisognava portare a termine dando soddisfazione sia a loro genitori ma soprattutto a noi professionalmente.
Il mio unico rammarico è che quando ho cominciato a lavorare sodo e quindi potevo dare soddisfazione a loro purtroppo li ho persi. Mi rimane nel cuore che hanno fatto tanti sacrifici ma non hanno potuto godere come me degli sforzi professionali che ho fatto.

Quando affronti un sacrificio pensi sempre all’esempio di tuo padre?

Sempre. Lo dico sempre, ogni qualvolta c’è qualche difficoltà io nomino sempre mio padre. Mi ha trasmesso soprattutto l’umiltà e questa è una cosa che nei giovani vedo sempre poco spesso ed è un fatto che mi rammarica molto perché l’essere umili ti apre le porte e non c’è nessun maestro che non ha voglia di imparare. Noi impariamo anche dalla gente comune, sono lezioni di vita che ti possono aiutare anche nella tua professione che è molto specifica L’umiltà deve essere sempre messa al primo posto.

Qual è stata la tua prima esperienza lavorativa?

Ho cominciato a fare sostituzioni di medico di base e camminavo con una Vespa 200. Poi c’era mio cugino, specialista in Chirurgia Maxillofacciale a cui davo una mano e così mi sono affezionato a questo tipo di lavoro. Con la mia specializzazione prima in Odontoiatria, poi con la seconda specializzazione in Chirurgia Maxillofacciale, ho visto che si sono aperte le porte.

Ricordi la tua prima operazione?

Aprii il mio primo studio nel 1985 a Gragnano e ricordo perfettamente che venne un avvocato del posto, una persona molto influente, che aveva dei canini inclusi. Io chiaramente non potevo non cimentarmi però avevo paura di farlo perchè era il mio primo intervento serio. Chiamai un carissimo amico, il professor Giuseppe Colella e gli chiesi aiuto. E lui, da persona molto umile e molto professionale, fece tutto da solo e io non avevo fatto niente. Gli chiesi quando avremmo fatto il secondo e mi rispose che quello lo avrei dovuto fare da solo: mi aveva mostrato come fare ed io dovevo continuare da solo altrimenti non ci sarei mai riuscito. Era un gesto di amore nei miei confronti, perché lui sapeva che io valevo e quindi voleva che mettessi a frutto tutto quello che avevo studiato nell’ università dove lui era professore. Mi sono sentito da un lato molto onorato di ciò dall’altro lato invece avevo paura prima di fare l’intervento. Grazie agli insegnamenti che ho ricevuto da lui ce l’ho fatta in modo brillante.

Sei un leader nel tuo settore ma qual è stato il tuo modello?

Il mio riferimento negli ultimi anni è stato un modello di ricerca e devo ringraziare gli amici americani che mi hanno introdotto in questo nuovo settore, quello della salvaguardia della biologia anche quando facciamo interventi molto particolari di inseririmento degli impianti. Non c’è ricerca se non si fa ricerca, vale a dire che è inutile fossilizzarsi sui protocolli. Bisogna aggirare i protocolli dare delle nuove regole o quanto meno mettere in discussione le vecchie regole, i vecchi paradigmi. Io i dogmi non li accetto. L’unico dogma che ho adesso è vedere crescere i miei due gemelli che sono nati 7 anni fa e vorrei vivere a lungo, non per me, ma per vedere loro quando si faranno grandi.

Della Federico II sei stato prima studente poi insegnante. Che differenza c’è?

Quello che ti rimane è sempre la bontà, se sei umile come studente sei umile anche come docente. È l’umiltà quello che è importante.

Se tu fossi il Ministro della Sanità, qual è la prima cosa che faresti?

Chiederei più risorse per la ricerca scientifica e farei in modo di abbattere tutta la burocrazia. Bisogna non tagliare le spese sulla ricerca, non tagliare le spese sulla sanità e far si che le risorse vengono ben gestite.

Quanto tempo dedichi alla formazione?

Tantissimo perché sono fortunato. infatti faccio parte di vari gruppi di ricerca sulle nuove tecniche chirurgiche che utilizziamo durante la nostra pratica clinica.

Che cos’è il D’Ambrosio Institute?

Aprire un centro con una sala corsi dove poter invitare gli amici che sono delle eccellenze in quella determinata pratica chirurgica, dove poter avere colleghi che vengono ad imparare nuove pratiche o nuove tecnologie chirurgiche, per me è un vanto, è una cosa che stimola parecchio. Dopo una giornata dove hai fatto un incontro con 30 medici che ti fanno domande, live surgery, telecamere puntate, dirette social ecc. ecc. ti fa essere stanco ma contento e appagato.

Qual è la più grande soddisfazione che hai ricevuto nel tuo lavoro?

Quando il professor Ugo Covani, un luminare dell’implantologia in italia che è stato presidente della Società Italiana di Chirurgia Orale Maxillofacciale, ha detto davanti a benemeriti colleghi che se un domani dovesse aver bisogno di mettere un impianto se lo farebbe impiantare da Nello D’Ambrosio. È sta una soddisfazione grande, grande, grande.

Qual è stato invece il tuo più grande successo nella vita personale?

Quando la mia attuale moglie mi ha annunciato di essere incinta dei 2 gemelli ed o provato tanta, tanta gioia.

Cosa vuoi fare da grande?

Continuare a fare quel che sto facendo con voglia e dedizione, sempre con umiltà e con la forza di mettersi in gioco.

Manda un messaggio agli studenti della Federico II

Studiate, studiate e studiate con la forza d’animo e con la perseveranza. Bisogna avere la cultura e la perseveranza di studiare.

Che cosa ti aspetti da questo anno di rinascita e di slancio per il nostro territorio?

Che i soldi che arriveranno non vadano sprecati e vengano sfruttati per bene, specialmente nell’ambito universitario della ricerca scientifica. Questo è un augurio, un’auspicio. E vorrei una sempre più importante fusione tra le università e le aziende, perché le aziende aiutano l’università e le università aiutano l’azienda con la ricerca, la ricerca seria.

Grazie Nello.

Grazie a voi, è stato un piacere dialogare con voi.

Lascia un commento

Scroll to top