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Falcone Alberto

Benvenuto, Alberto

Buongiorno a tutti voi, grazie.

Raccontaci da dove è partita la tua storia. In che ambiente sei nato?

Sono figlio di operaio, nipote di contadini. Sono cresciuto con una forte passione per lo studio e per la cultura. Ho svolto anche diverse attività nel sociale, tra cui volontariato e attività parrocchiali perché ho un’estrazione molto cattolica.

Cosa volevi fare da grande?

Sono sempre stato ambizioso e proiettato verso il mondo della libera professione. Mi sono sempre ritenuto uno spirito libero.

In che modo i tuoi genitori ti hanno aiutato a realizzare i tuoi sogni?

Mi hanno sempre sostenuto, mi hanno accompagnato, hanno sempre creduto in me. Li ringrazio per tutto il calore che avvertivo quando ero a casa a studiare.

Quale università hai scelto per il tuo percorso universitario?

Ho scelto l’Università Federico II, Monte Sant’Angelo. Mi sono impegnato anche a confrontarmi con una società del lavoro che in qualche modo ha inizialmente disilluso le aspettative perché c’era mancanza di placement. Ancora oggi si avverte questa difficoltà di collegare la parte accademica con il mondo del lavoro.

Cosa consigli ad un giovane Alberto che quest’anno si sta laureando o che frequenta l’Università?

Fondamentale per la propria crescita è la passione per le materie e le discipline che si studiano. Consiglio ai ragazzi sia di migliorare le conoscenze che sono intenzionati ad approfondire e che saranno poi le basi per le proprie attività future, lavorative e professionali, sia di conoscere il mondo che li circonda, nelle sue gioie e vicissitudini. Quello che i ragazzi non devono mai abbandonare è una visione ottimistica e positiva della vita che li rende più equilibrati e anche più liberi nelle scelte importanti da fare.

Laureato alla Federico II, ti specializzi in alcune materie, quali sono e in che modo ti sei formato?

Laureato in Economia e Commercio, il ramo di specializzazione è quello aziendale. Ho sempre cercato di spaziare non solo nell’ambito privato, ma anche nel pubblico, tra l’altro ricoprendo anche cariche di revisore di enti pubblici, di comuni, di enti locali. Sei sempre stato affascinato dal ramo della contabilità, della fiscalità, aiutando imprese, istituzioni. 

Hai realizzato il tuo sogno?

Assolutamente sì. è bene assaggiare un po’ di tutto per poi dover fare le doverose scelte. Oggi non puoi essere tuttologo. Rispetto al passato il mondo si è rivoluzionato tantissimo sotto il profilo del lavoro, però occorrono le specializzazioni, le famose skills. In questa fase della nostra economia il tuttologo ha lasciato il posto alle collaborazioni di una squadra di professionisti per offrire al cliente l’opportunità di migliorare la propria azienda.

Gli italiani e le tasse che rapporto hanno?

Ostile perché il nostro è il paese che ha il sistema di tassazione più elevato in Europa ma non siamo compensati di quello che è il nostro esborso tassativo rispetto ai servizi erogati.

Quanto sarebbe importante per la Campania avere un microcredito che funzioni?

Sì, altro problema a parte la fiscalità e l’imposizione sia diretta che indiretta per le imprese, è anche quello del rapporto banche-impresa. Oggi occorre necessariamente creare un equilibrio maggiore tra quanto viene erogato da parte della banca e quanto viene poi speso, investito, da parte delle imprese, regolando i rapporti economici intesi come oneri finanziari, come costi sostenuti, e anche le esigenze finanziarie, come misurare quanto serve effettivamente alle imprese per soddisfare il proprio fabbisogno. Per effetto dei conflitti internazionali negli ultimi tempi c’è stato un rialzo dei tassi di interesse che ha gravato non sulle imprese, ma anche sulle famiglie, sulle spese di medio e lungo termine, per esempio i mutui casa, ecc. Occorre adottare delle politiche a livello europeo che tendono a stabilizzare in qualche modo i tassi di interesse e a ridurre il peso degli ordini finanziari.

Tante novità in termini tributari, in che modo ti formi?

Online. Diciamo ormai la mia vita è diventata online, ci sono pochi momenti ancora in presenza. Io ho iniziato con un progetto, dieci anni fa, che si è portato avanti e che prende il nome di New D-Economy. Quindi prima che si sviluppassero tutte queste attività online e ancora prima della pandemia, sono stato in qualche modo un precursore dell’online. Diversi anni fa il mio studio era semplicemente la borsa contenente un notebook con la chiavetta internet. Quello era il mio ufficio. Addirittura inviavo le dichiarazioni dei redditi sul Frecciarossa che mi portava da Napoli a Milano. Ormai l’attività si può svolgere benissimo in modalità telematica.

Che cosa dovrebbe fare un imprenditore per stare in equilibrio con le proprie finanze, con le proprie tasse e con le proprie maestranze?

Partire da una sana gestione. Soprattutto nelle realtà più vicine al nostro territorio capita frequentemente che si determinano delle perdite per una cattiva organizzazione. Ecco perché analizzare centri di costo, verificare come un vero e proprio check up sanitario dove sono presenti le anomalie e le criticità, ti consente poi di avere un risultato più soddisfacente.

Tu da grande cosa vuoi fare?

È una domanda che scherzosamente mi rivolge spesso mia moglie, Gelsomina. Lei mi ha accompagnato tantissimo nelle fasi importanti della mia vita e soprattutto nella parte finale degli studi accademici. Abbiamo festeggiato da poco 14 anni di matrimonio, e se consideriamo anche gli 8 anni di fidanzamento è una vita che stiamo insieme. Ha vissuto in prima linea molte fasi importanti, le fasi più importanti della mia crescita personale e professionale. Devo tanto a lei e soprattutto le devo un grande “grazie”. Lei mi ha sempre sostenuto, mi ha sempre supportato, e sono sicuro sarà sempre così.

Un consiglio ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro.

Nutritevi di passioni. Se hai passione e se coltivi quel ramo, quell’indirizzo, anche se può sembrare irraggiungibile, può diventare un’occasione di grande successo nel lavoro. Bisogna essere in grado di conoscere e gestire le proprie capacità per imparare a “monetizzarle”.

Come deve porsi un imprenditore rispetto al mercato che è in continua evoluzione?

Di suggerimenti pratici sotto l’aspetto professionale ce ne sono diversi e tutti dettati dal contesto. Sotto l’aspetto umano, essendo io cattolico praticante e persona sempre vicina al mondo del sociale, suggerisco di condividere di più, di non chiudersi. Inoltre invito a seguire sempre i sogni, perché i sogni non sono mai utopici, ma sono sogni perché possano diventare realtà. Coltivare i sogni, i desideri, i progetti, richiede del tempo, richiede molta pazienza, richiede dedizione e sacrifici, per gustarsi infine il successo di aver realizzato quel qualcosa di importante che si è sempre sperato di realizzare.

Grazie, Alberto Falcone.

Grazie a voi, arrivederci a tutti. 

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